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Lo svernamento della dalia

Lo svernamento corretto dei tuberi di dalia è una fase cruciale del ciclo di coltivazione, essenziale per preservare le preziose varietà da un anno all’altro, soprattutto nelle regioni con inverni rigidi. I tuberi di dalia non sono resistenti al gelo e, se lasciati in un terreno che gela in profondità, marciscono inevitabilmente. Imparare la tecnica corretta per estrarre, preparare e conservare i tuberi durante i mesi freddi è un’abilità che ogni appassionato coltivatore di dalie deve padroneggiare. Una conservazione di successo garantisce di avere a disposizione materiale sano e vigoroso per la primavera successiva, permettendo di moltiplicare la propria collezione e di godere di fioriture sempre più spettacolari anno dopo anno.

Il processo di svernamento inizia in autunno, con la preparazione della pianta al riposo invernale. Dopo che la prima gelata leggera ha annerito il fogliame, segnalando l’inizio della dormienza, è il momento di agire. Si tagliano gli steli della pianta a un’altezza di circa 10-15 centimetri dal suolo. È consigliabile lasciare i tuberi nel terreno per un’altra settimana o due dopo questo taglio. Questo periodo di attesa permette alla buccia dei tuberi di ispessirsi e maturare, un processo che ne aumenta significativamente la resistenza e la capacità di conservazione durante l’inverno, riducendo la disidratazione e la suscettibilità ai marciumi.

L’operazione di estrazione dei tuberi dal terreno deve essere eseguita con la massima cura per non danneggiare il fragile cespo. Utilizzando una vanga o una forca da giardino, si scava un cerchio largo attorno alla base della pianta, a una distanza di circa 30 centimetri, per allentare il terreno senza colpire direttamente i tuberi. Successivamente, si fa leva delicatamente per sollevare l’intero apparato radicale. È fondamentale maneggiare il cespo con attenzione, sostenendolo dalla base, poiché i colli che collegano i singoli tuberi alla corona sono estremamente delicati e una loro rottura può rendere il tubero incapace di germogliare.

Una volta estratto il cespo, è necessario pulirlo dalla terra in eccesso. Ci sono due scuole di pensiero a riguardo: alcuni preferiscono scuotere via delicatamente la terra asciutta, lasciando un sottile strato protettivo, mentre altri optano per un lavaggio completo con un getto d’acqua a bassa pressione. Il lavaggio permette un’ispezione più accurata dei tuberi per individuare eventuali segni di malattia o danni. Se si sceglie di lavarli, è assolutamente imperativo lasciarli asciugare completamente in un luogo protetto, arieggiato e al riparo dal gelo per diversi giorni, fino a quando la superficie non è perfettamente asciutta al tatto.

Prima di riporli per l’inverno, è il momento di un’ultima ispezione. Si eliminano tutte le parti danneggiate, malate o marcescenti con un coltello pulito. Si tagliano anche le radici sottili e fibrose. È una buona pratica applicare un fungicida in polvere, come lo zolfo, sui tagli e su tutto il cespo per prevenire lo sviluppo di muffe durante la conservazione. Etichettare ogni cespo con il nome della varietà è un passaggio fondamentale per non confondere le diverse dalie al momento della ripiantagione primaverile. Utilizzare un pennarello indelebile su un’etichetta di plastica legata al vecchio stelo è un metodo efficace.

Il momento giusto per l’estrazione

Capire qual è il momento esatto per estrarre i tuberi dal terreno è fondamentale per massimizzare le loro possibilità di sopravvivenza durante l’inverno. Agire troppo presto, quando la pianta è ancora in piena vegetazione, significa interrompere il processo di accumulo di sostanze nutritive nei tuberi, ottenendo organi di riserva più deboli e meno vitali. Agire troppo tardi, dopo che il terreno è stato interessato da gelate intense e prolungate, espone i tuberi al rischio di essere danneggiati dal gelo, il che li porterà a marcire durante la conservazione.

Il segnale inequivocabile che è arrivato il momento di prepararsi all’estrazione è la prima gelata autunnale. Questa prima ondata di freddo, solitamente leggera, brucia il fogliame e i fiori, annerendoli, ma non danneggia i tuberi che si trovano protetti sottoterra. Questo evento climatico induce la pianta a entrare definitivamente in uno stato di dormienza. È proprio questo il momento ideale per tagliare gli steli a circa 10-15 cm dal suolo, lasciando una sorta di “manico” che faciliterà le operazioni successive e su cui si potrà attaccare l’etichetta con il nome della varietà.

Dopo il taglio degli steli, come accennato, non bisogna avere fretta di estrarre immediatamente i tuberi. È altamente raccomandato lasciarli nel terreno per un periodo che va da una a due settimane. Questo tempo di attesa permette alla buccia dei tuberi di “curarsi”, ovvero di indurirsi e di cicatrizzare eventuali piccole ferite. Una buccia più spessa e resistente è la migliore protezione naturale contro la disidratazione e l’attacco di funghi patogeni durante i lunghi mesi di stoccaggio. Questo semplice accorgimento può fare una grande differenza nel tasso di successo della conservazione.

Nelle regioni con inverni molto miti, dove il terreno non gela o gela solo superficialmente, è talvolta possibile lasciare i tuberi di dalia direttamente nel terreno. In questo caso, dopo aver tagliato gli steli, si copre l’area con uno spesso strato di pacciamatura protettiva, come paglia, foglie secche o compost, alto almeno 15-20 centimetri. Tuttavia, questa pratica comporta il rischio di perdere i tuberi a causa di inverni eccezionalmente freddi o di un eccesso di umidità che può causare marciumi. L’estrazione e la conservazione in un luogo controllato rimangono il metodo più sicuro nella maggior parte dei climi.

La preparazione dei tuberi per la conservazione

Una volta estratti e puliti, i tuberi di dalia richiedono un’adeguata preparazione prima di essere messi a riposo per l’inverno. Il primo passo è l’asciugatura, o “curing”. I cespi di tuberi, specialmente se sono stati lavati, devono essere posti in un luogo fresco, asciutto e ben ventilato, al riparo dalla luce solare diretta e dal gelo, per un periodo che può variare da pochi giorni a una settimana. L’obiettivo è far asciugare la superficie esterna e cicatrizzare eventuali tagli o ferite, ma senza disidratare eccessivamente il tubero. Si possono posizionare su griglie o giornali per favorire la circolazione dell’aria.

Durante la fase di asciugatura, è opportuno effettuare una cernita e una pulizia finale. Si ispeziona attentamente ogni cespo, eliminando con un coltello affilato e disinfettato ogni parte che appaia molle, marcia o danneggiata. È meglio essere severi in questa fase: un singolo tubero marcio può compromettere l’intero cespo e diffondere il problema ad altri tuberi durante la conservazione. Si rimuovono anche tutte le radici sottili e filamentose per lasciare solo i tuberi carnosi e sani attaccati alla corona.

L’applicazione di un agente antifungino è una precauzione altamente raccomandata. Spolverare leggermente i tuberi con zolfo in polvere o un altro fungicida specifico per bulbose aiuta a prevenire lo sviluppo di muffe, come la botrite, durante i mesi di stoccaggio in un ambiente chiuso. Lo zolfo agisce creando un ambiente sfavorevole alla crescita dei funghi. È sufficiente mettere un po’ di polvere in un sacchetto di carta, inserire il cespo di tuberi e scuotere delicatamente per distribuire il prodotto in modo uniforme su tutta la superficie.

La decisione se dividere i tuberi in autunno o in primavera è una questione di preferenza personale, ma molti esperti consigliano di conservare il cespo intero durante l’inverno. Il cespo intero tende a disidratarsi meno rispetto ai singoli tuberi e le numerose superfici di taglio create dalla divisione rappresenterebbero altrettante potenziali vie d’ingresso per i patogeni. La divisione in primavera, quando le gemme sono gonfie e visibili, è inoltre più facile e permette di individuare con certezza le porzioni vitali del cespo, massimizzando il numero di nuove piante ottenibili.

I metodi di conservazione invernale

Esistono diversi metodi per conservare i tuberi di dalia durante l’inverno, ma tutti si basano su due principi fondamentali: mantenere una temperatura fresca ma al di sopra dello zero e garantire un livello di umidità che prevenga sia la disidratazione che la formazione di muffe. Il luogo ideale per la conservazione è una cantina, un garage non riscaldato o un seminterrato, dove la temperatura si mantiene costantemente tra i 4°C e i 10°C. Temperature più alte possono indurre una germinazione precoce, mentre temperature più basse possono danneggiare i tuberi.

Un metodo molto comune consiste nel riporre i tuberi in scatole di cartone, cassette di legno o di plastica, avvolgendoli in un materiale che aiuti a isolarli e a mantenere un’umidità costante. Materiali adatti includono la torba secca, la vermiculite, la sabbia leggermente umida o anche la segatura. Si stende uno strato di materiale sul fondo della scatola, si adagiano i tuberi facendo attenzione che non si tocchino tra loro, e poi li si ricopre completamente con altro materiale. Questo strato isolante protegge i tuberi dagli sbalzi di temperatura e umidità.

Un’altra tecnica efficace, anche se richiede più spazio, è quella di avvolgere singolarmente ogni cespo di tuberi in fogli di giornale. Il giornale aiuta a mantenere un microclima stabile attorno al tubero e ad assorbire l’eventuale umidità in eccesso. I tuberi incartati vengono poi riposti in scatole di cartone. Un metodo alternativo consiste nell’utilizzare sacchetti di carta (non di plastica, che non permette la traspirazione e favorisce la condensa e i marciumi), riempiendoli con torba o vermiculite insieme ai tuberi.

Indipendentemente dal metodo scelto, è fondamentale controllare periodicamente lo stato dei tuberi durante l’inverno, almeno una volta al mese. Si ispezionano i tuberi per verificare che non ci siano segni di marciume o di eccessiva disidratazione. Se si trova un tubero marcio, va rimosso immediatamente per evitare che contagi gli altri. Se i tuberi appaiono molto avvizziti e leggeri, si può spruzzare una piccolissima quantità d’acqua sul materiale di conservazione per aumentare leggermente l’umidità. Questo monitoraggio costante è la chiave per arrivare in primavera con tuberi sani e pronti per una nuova stagione.

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