La potatura e il diradamento della dissodia lanosa
La dissodia lanosa è una di quelle piante a bassa manutenzione che, in generale, non richiede una potatura strutturale complessa o regolare. Il suo naturale portamento a cuscino, denso e compatto, è uno dei suoi maggiori pregi e solitamente si mantiene tale senza interventi significativi da parte del giardiniere. Tuttavia, alcune semplici operazioni di “pulizia” e cimatura possono migliorare notevolmente sia l’aspetto estetico della pianta sia l’abbondanza e la durata della sua fioritura. Comprendere queste tecniche non invasive permette di interagire con la pianta in modo efficace, stimolandola a dare il meglio di sé per tutta la stagione.
L’intervento più comune e importante è la rimozione dei fiori appassiti, una pratica conosciuta in gergo come “deadheading”. Sebbene la dissodia lanosa sia in parte “autopulente”, nel senso che i vecchi fiori tendono a scomparire sotto la nuova crescita, una rimozione manuale regolare offre notevoli vantaggi. Impedisce alla pianta di sprecare energie nella produzione di semi e reindirizza queste risorse verso la creazione di nuovi boccioli fiorali. Questo semplice gesto si traduce in una fioritura più continua, abbondante e prolungata nel tempo.
Oltre al deadheading, una leggera cimatura durante le prime fasi di crescita può essere utile per incoraggiare un portamento ancora più denso e ramificato. Questa tecnica consiste nel pizzicare le punte dei germogli principali quando le giovani piante hanno raggiunto un’altezza di circa 10-15 centimetri. Questo stimola la pianta a produrre nuovi getti laterali dalla base, risultando in un cuscino più folto e compatto e, di conseguenza, in un numero maggiore di steli fioriferi.
A parte queste operazioni mirate, non sono necessarie altre potature significative durante la stagione di crescita. La pianta non richiede diradamenti interni o tagli di ritorno drastici. Solo verso la fine della stagione, o all’inizio della primavera successiva per le piante che sopravvivono all’inverno nei climi miti, si può intervenire per rimuovere eventuali parti secche o danneggiate, per fare pulizia e preparare la pianta alla nuova stagione di crescita. La sua gestione rimane quindi semplice e alla portata di tutti.
La tecnica del “deadheading” per una fioritura continua
La rimozione dei fiori esauriti è la chiave per massimizzare la performance della dissodia lanosa. Un fiore, una volta impollinato, ha come unico scopo quello di produrre semi per garantire la sopravvivenza della specie. Questo processo richiede una notevole quantità di energia da parte della pianta. Rimuovendo i capolini prima che possano maturare e produrre semi, si “inganna” la pianta, spingendola a produrre continuamente nuovi fiori nel tentativo di portare a termine il suo ciclo riproduttivo.
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Il deadheading può essere eseguito in due modi. Il metodo più meticoloso consiste nel tagliare ogni singolo fiore appassito con il suo stelo, fino al primo gruppo di foglie sane sottostante, utilizzando delle piccole forbici da giardinaggio o semplicemente le dita. Questo approccio è molto preciso e conferisce alla pianta un aspetto estremamente ordinato. Tuttavia, data la grande quantità di fiori prodotti dalla dissodia lanosa, può risultare un lavoro lungo e noioso.
Un metodo alternativo, più rapido ed efficace per interventi su larga scala, consiste in una leggera tosatura della pianta. Quando si nota che un numero significativo di fiori è appassito, si può utilizzare una cesoia da siepe o delle forbici da giardino per tagliare via circa un terzo della crescita superiore della pianta, rimuovendo in un solo colpo la maggior parte dei fiori vecchi e le punte degli steli. Questo intervento, anche se può sembrare drastico, rinvigorisce la pianta e stimola una nuova ondata di crescita e fioritura compatta nel giro di un paio di settimane.
Questa operazione di tosatura può essere ripetuta due o tre volte durante la stagione di crescita, tipicamente a metà estate, quando la prima grande ondata di fioritura inizia a declinare. È un modo eccellente per rinfrescare l’aspetto delle piante che potrebbero essere diventate un po’ disordinate o rade al centro. Dopo la tosatura, è utile effettuare una leggera annaffiatura e, se si coltiva in vaso, una debole concimazione per sostenere la nuova crescita.
La cimatura per un portamento compatto
La cimatura, o “pinching”, è una tecnica di potatura che si effettua sulle giovani piante per promuoverne la ramificazione. Si esegue quando le piantine hanno raggiunto un’altezza di circa 10-15 cm e hanno sviluppato diverse coppie di foglie. Utilizzando le unghie del pollice e dell’indice o delle piccole forbici, si rimuove la punta del fusto principale e dei rami laterali più sviluppati, tagliando appena sopra un nodo fogliare.
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Questa operazione rimuove il meristema apicale, ovvero la gemma terminale che produce ormoni (auxine) che inibiscono la crescita delle gemme laterali sottostanti (un fenomeno noto come dominanza apicale). Eliminando la gemma apicale, si sblocca la crescita delle gemme ascellari, che si svilupperanno in nuovi rami laterali. Il risultato è una pianta che non cresce solo in altezza, ma si sviluppa in larghezza, diventando molto più folta, cespugliosa e robusta.
Sebbene la dissodia lanosa abbia già una naturale tendenza a ramificare, la cimatura può accentuare questa caratteristica, creando cuscini eccezionalmente densi. Questo è particolarmente vantaggioso per le piante utilizzate nelle bordure o come tappezzanti, dove si desidera una copertura completa del terreno. Una pianta più ramificata produrrà anche un numero maggiore di fiori, poiché ogni nuovo ramo laterale rappresenta un potenziale stelo fiorifero.
La cimatura ritarda leggermente l’inizio della prima fioritura, di circa una o due settimane, poiché la pianta deve prima investire energie nella produzione di nuovi rami. Tuttavia, il vantaggio in termini di densità della pianta e abbondanza complessiva della fioritura nel corso della stagione ripaga ampiamente questo breve ritardo iniziale. È una tecnica semplice che richiede pochi minuti ma che può fare una grande differenza nell’aspetto finale della pianta.
La potatura di fine stagione e di rinnovamento
Per la dissodia lanosa coltivata come annuale, la potatura di fine stagione è molto semplice: una volta che la pianta è stata danneggiata irreparabilmente dal gelo, viene tagliata alla base e rimossa. Non sono necessari altri interventi. Questa operazione di pulizia autunnale, come già menzionato, è importante per l’igiene generale del giardino e per preparare lo spazio per le nuove piantagioni della primavera successiva.
Nei climi miti dove la pianta riesce a sopravvivere all’inverno, è consigliabile effettuare una potatura di rinnovamento all’inizio della primavera, appena prima che inizi la nuova crescita. Durante l’inverno, la pianta può aver subito qualche danno dal freddo o aver sviluppato steli legnosi e spogli alla base. Utilizzando delle cesoie pulite, si taglia la pianta a circa un terzo o metà della sua altezza, rimuovendo tutte le parti secche, danneggiate o deboli.
Questo taglio, che può sembrare severo, stimola la crescita di nuovi getti vigorosi dalla base della pianta, garantendo che la crescita della nuova stagione sia densa e compatta fin dall’inizio. Senza questa potatura di rinnovamento, le piante sopravvissute all’inverno tendono a diventare legnose e rade alla base, con la nuova crescita concentrata solo sulle punte dei vecchi steli. La potatura primaverile assicura che la pianta mantenga un aspetto fresco e attraente anche nel suo secondo anno di vita.
Dopo la potatura di rinnovamento, è un buon momento per applicare una leggera concimazione e assicurarsi che la pianta riceva un’adeguata irrigazione per sostenere lo sviluppo della nuova vegetazione. Questa operazione, combinata con il deadheading regolare durante la stagione, aiuterà a mantenere la dissodia lanosa perenne sana e produttiva, anche se è bene ricordare che la sua vitalità tende naturalmente a diminuire dopo il secondo o terzo anno.
📷Miwasatoshi, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
